Non perdere la bussola con l'Orienteering!

Non perdere la bussola con l'Orienteering!

Sport, gioco, ma soprattutto divertimento e natura.

Possiamo chiamarlo disciplina, sport, gioco…può essere praticato individualmente o in squadra; lo sportivo approfitta di questa attività per mantenersi in allenamento, per l’appassionato, per un gruppo di amici oppure per la famiglia rappresenta un’occasione di svago e l’opportunità di trascorrere una giornata piacevole all’aria aperta.

Una prova di Orienteering consiste nel partire da un punto comune e raggiungere un obiettivo prestabilito; il percorso è disseminato di “testimoni”, ossia punti di controllo che registrano il passaggio del partecipante. Vince chi impiega meno tempo nel raggiungere la meta trovando e sperimentando la via migliore.

L’Orienteering viene chiamato anche sport dei boschi, poiché il suo campo di gara ideale è appunto il bosco, ma può essere praticato anche in altri luoghi, come ad esempio: centri storici, parchi pubblici, in campagna, ecc. Questa disciplina quindi si svolge a stretto contatto con l’ambiente, che diventa elemento integrante della stessa pratica sportiva.

Chi partecipa ad una prova di Orienteering utilizza una carta topografica realizzata appositamente per questa attività, caratterizzata da segni convenzionali e unificati in tutto il mondo. Inoltre dispone di una bussola, elemento indispensabile. Non è previsto un abbigliamento particolare, viene consigliato di indossare scarpe sportive comode, visto che il terreno di gioco si presenta abbastanza eterogeneo.

Al momento dell’iscrizione al partecipante viene consegnato il pettorale e un cartellino che dovrà essere punzonato durante la gara. Il concorrente deve raggiungere i vari punti di controllo nella stessa sequenza in cui sono numerati sulla carta.

Una volta raggiunto il traguardo viene rilevato il tempo e ritirato il cartellino e verificata l’esattezza della punzonatura. Se tutto è in regola, vince chi ha impiegato il minor tempo.

Ci sono delle specialità, ossia l’Orienteering può essere praticato a piedi di corsa, con gli sci oppure con la mountain bike.

La nascita dell’Orienteering sembra risalire al 1897 in Scandinavia. Mentre in Italia inizia a fare i primi passi nel 1967 ed è praticato da poche decine di persone. Il Lazio e il Trentino sono le regioni in cui incontra maggiore interesse. Per le sue caratteristiche viene visto come uno sport sano, sia da un punto di vista fisico che mentale, in più stimola la socializzazione, grazie al fatto che è possibile l’interazione e la collaborazione tra i partecipanti.

Nel 1986 nasce il F.I.S.O. – Federazione Italiana Sport Orienteering, associato con il CONI.

Per saperne di più, visita il sito ufficiale http://www.fiso.it/  

[Fonte: il sito sopra citato.]

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